CRITICA

 

Dal linguaggio rupestre a quello delle macchine, la semiologia ha fatto un salto che allontana l’uomo dal mistero del sacro. Se gli uomini delle caverne inventarono il primo linguaggio per esigenze tribali-sacrali, quello odierno ci introduce nel mistero dei codici dominati dalle leggi di mercato prima che dall’etica. Anche l’immaginario del femminile si ritrova spaesato e codificato dal grande potere dei media Che ne sarà della diversità in un domani segnato dall’ingegneria genetica, dal potere dell’uomo sulla forma? Chi sceglierà la forma dei nostri corpi e quella degli esseri viventi? Noi o il mistero? Lui lo ha fatto fino ad oggi.
L’artista, nella disperazione interiore della fine avvenuta della diversità, “evoca” sulla tela/tavola immagini ormai perfettamente uguali del femminile ridonandogli, con pennellate irripetibili, la diversità ad ognuna di loro…


Pino Sguera